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Lyxor lancia un nuovo green bond ETF con portafoglio verificato Climate Bonds Initiative


Il matrimonio tra sostenibilità e asset class obbligazionaria si dimostra un'unione solida e duratura. Dal 2007 ad oggi i ritmi di crescita del settore dei cosiddetti green bond si sono dimostrati impressionanti ed si è avviata una naturale evoluzione che ha portato alla moltiplicazione delle alternative a disposizione dell'investitore, aggiungendo, alle iniziali e più diffuse emissioni semi governative e sovranazionali, anche l'iniziativa corporate. A dare avvio a questa sofisticazione hanno contribuito senza dubbio gli accordi di Parigi sul clima, nell'ambito dei quali, oltre a precisi impegni assunti dai paesi partecipanti, Cina inclusa, si sono fissati anche i canali attraverso i quali raggiungere questi ambiziosi (ed onerosi) risultati.. L'investimento privato si è imposto quale imprescindibile alleato in quanto l'avvio di un circolo virtuoso negli investimenti sostenibili risulta essere il solo meccanismo in grado di mobilitare capitali tanto ingenti. Gli emittenti hanno trovato nell'interesse del pubblico uno stimolo alla necessaria disclosure in merito all'impiego dei fondi e questo, insieme con l'oggettività propria delle più moderne tecniche di valutazione e selezione ESG, ha reso possibile la creazione di portafogli con focus su questi bond. Secondo molti, il passaggio dall'equity ai bond quale principale veicolo per l'investimento sostenibile sarebbe un processo ormai avviato, un cambiamento profondamente legato alla tendenza di questi investimenti a portare risultati nel lungo termine, ossia nell'orizzonte temporale tipico dei bond. Gli ETF potrebbero, in tal senso, costituire un veicolo privilegiato grazie ai costi contenuti dai quali un investimento di lungo termine non può prescindere. Destinati al finanziamento di progetti legati al rispetto dell'ambiente e quindi ad un ottimizzato impiego delle risorse, queste emissioni trovano nelle linee guida ICMA i requisiti “di base” da rispettare per assurgere alla denominazione "green bonds" anche se, de facto, queste rappresentano più che altro un riferimento generale.

Occorre, infatti, la certificazione dei requisiti da parte di una terza parte verificata, come quella offerta dalla Climate Bonds Initiative, organizzazione no profit che tramite il Climate Bonds Standard Board (che comprende, tra gli altri, anche i rappresentanti di asset manager con oltre 34 trilioni di dollari in asset in gestione), monitora e promuove questo mercato. I dati di Climate Bonds Initiative, un riferimento globale, riferiscono di un mercato che, nel solo 2019, ha visto il collocamento di 119 miliardi di dollari di nuovi bond con un picco impressionate registrato tra maggio (26 bl$) aprile (18 bl$). Per la precisione, la quota preponderante delle emissioni mondiali di green bond si è rivelata allineata con gli standard valutativi CBI, mentre sussiste una certa parità tra il valore delle emissioni che godono della certificazione CBSB e quelle che invece, pur essendo strutturate come green bonds, non si dimostrano compatibili con i principi sottesi. Il nuovo Lyxor Green Bond (DR) UCITS ETF (LU1563454310), denominato in EUR, proposto da Lyxor, è un replicante fisico dell''indice Solactive Green Bond EUR USD IG Index (tr), che, sfruttando proprio le classificazioni CBI , definisce un portafoglio di oltre 260 green bonds emessi in EUR o USD e recanti un merito di credito investment grade, una sufficiente dimensione (300 milioni minimo di valore all'emissione) ed una maturity non inferiore ad un anno (il 40% è oggi allocato su bond con maturity compresa tra 5 e 10 anni). Il portafoglio mostra un'allocazione geografica che trova in Francia (25%), enti sovranazionali (14%), Paesi Bassi (13%) e Germania (11%) le principali allocazioni. Sotto il profilo settoriale, si evidenzia oggi la seguente ripartizione: beni di pubblica utilità17.0%, sovrani 17.0%, sovranazionali 11.0%, Government Development Banks 10.3%, banche 9.4%, diversified Banks 5.8%, power generation 5.4%. L'indice è ponderato sul valore di mercato e rivisto mensilmente quanto a ponderazioni. Lyxor Green Bond (DR) UCITS ETF, offerto nella classe a capitalizzazione dei proventi, mostra oggi AUM a quota 62 milioni di EUR e arriva sul mercato italiano con un TER annuo pari a 25 punti base.

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Green bonds, secondo ICMA

Secondo le linee guida fornite dall'ICMA (International Capital Markets Association), i green bond sono destinati a finanziare categorie ben precise di green projects, riconducibili alle seguenti fattispecie: energie rinnovabili, efficienza energetica, eliminazione e controllo dell'inquinamento, gestione sostenibile del territorio e delle risorse viventi, conservazione della biodiversità acquatica e terrestre, trasporti non inquinanti, gestione sostenibile delle acque e delle acque di scarico,adattamenti dettati dal cambiamento climatico,prodotti tecniche e processi di produzione eco sostenibili o idonei all'economia circolare ed edilizia eco sostenibile

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Chi emette green bonds?

Secondo l'ultimo report diffuso da Climate Bond Initiative, redatto con il supporto di Amundi e HSBC, la classifica mondiale per emissioni di green bonds vede al primo posto gli Stati Uniti con il 20% della quota di mercato (34 bn$), seguiti da Cina con una quota del 18% (31bn$), Francia 8% (14bn$) Germania 5% (7.6bn$) e Paesi Bassi 4% (7.4bn$).


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