Usa-Ue, la sfida commerciale per i prodotti europei
L’aumento dei dazi americani verso i prodotti dell’unione europea ci fa considerare due aspetti. Il primo, è il senso dell’unione europea, fortemente voluta e pensata perché sarebbe servita come in questi casi a proteggere il mercato da eventuali guerre commerciali, una delle ragioni per cui molti vi hanno aderito dando vita inizialmente a una Comunità economica europea con il trattato di Roma del 25 marzo 1957. Un momento nel quale il nostro Paese scelse di essere tra quelli fondatori, realtà che si è poi evoluta nel corso di un lungo processo di integrazione europea, oggi sono 28 i Paesi, con l’adesione di nuovi Stati membri e la firma di numerosi trattati modificativi, tra cui il trattato di Maastricht del 1992 e l'Unione economica e monetaria con la valuta unica nel 2002, che ha assunto la denominazione e la struttura attuale con il trattato di Lisbona del 2007. Attualmente è considerata una potenziale superpotenza. Il secondo, in un senso più ampio, dimostra quanto sia piccolo il nostro Paese nelle sfide globali. L’azione di una grande superpotenza come quella americana ci fa riflettere, perché una sfida internazionale o globale che sia, è difficile da affrontare se non si ha dietro qualcosa di grande, come appunto ciò che fu avviato dagli anni cinquanta in poi, cioè dar vita alla nostra comunità.
Del resto, i dazi sono un colpo al cuore per la nostra economia, perché ci sono aziende che vivono di export, un aspetto importante anche per la nostra bilancia commerciale. La scure dei dazi Usa colpisce con tariffe del 25% sia il parmigiano reggiano, il grana padano, il provolone, sia gli alcolici e i salumi. I dazi dovrebbero scattare dal prossimo 18 ottobre e nella lista dei prodotti pubblicata dalle autorità americane figurano prodotti tessili (compreso l’abbigliamento), pasta, latte, olive, agrumi, uva ma anche il whiskey scozzese, i vini francesi e l'Emmental svizzero. Inoltre, ci saranno anche dazi del 10% per alcuni servizi, tra cui gli aerei commerciali. Gli Usa inoltre hanno chiesto alla Wto un meeting per il 14 ottobre per avere l'approvazione sulle contromisure contro la Ue sia per trattare sia per risolvere con l'Unione europea alcuni aspetti, conferma che arriva proprio dal responsabile Usa per il commercio Robert Lightizer. Una situazione, in cui è difficile, al momento, prevedere quali saranno gli effetti immediati delle nuove tariffe a seguito degli aumenti ma che ferisce le eccellenze italiane.