Prezzi al consumo, in calo l’indice nazionale
A settembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è in diminuzione dello 0,6% su base mensile e in aumento dello 0,3% su base annua.
La decelerazione dell’inflazione è dovuta principalmente all’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -1,0% a -2,6%) e al rallentamento della crescita di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,7% a +0,4%) e in misura minore dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +1,5% a +1,1%); accelerano, invece, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,4%) e registrano un calo meno marcato quelli dei Beni durevoli (da -1,2% a -0,8%).
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera lievemente da +0,5% a +0,6%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +0,6%.
La diminuzione su base congiunturale dell’indice generale è dovuta essenzialmente al calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-6,1%), per lo più ascrivibile a fattori stagionali.
L’inflazione decelera per i beni (a -0,2%), mentre sale per i servizi (da +0,8% a +0,9%); il differenziale inflazionistico rimane positivo e pari a +1,1% (era +0,8 ad agosto).
L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,6% sia per l’indice generale che per la componente di fondo.
Sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano una crescita dello 0,4% (da +0,7% del mese precedente).