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Chi inquina paga: la relazione di riferimento


Il D.Lgs. 46/2014 ha recepito la Direttiva Europea 2010/75 (Direttiva IED), riferita alle emissioni industriali ed alla prevenzione dell’inquinamento, introducendo la cd. relazione di riferimento, considerata ai sensi della Direttiva quale strumento concreto e pratico diretto a consentire un confronto tra lo stato di inquinamento di un sito prima ed al termine definitivo della attività condotta sul sito, sì da accertare se la stessa attività abbia comportato un incremento significativo dei livelli di inquinamento del suolo e delle acque sotterranee. Da ciò naturalmente deriva che la relazione dovrebbe essere di tipo quantitativo, recependo i dati esistenti sulle misurazioni effettuate su suolo ed acque. Laddove la relazione di riferimento rilevi un peggioramento della contaminazione, la Direttiva richiede l’adozione di misure ripristinatorie, atte a ripristinare il sito allo stato descritto dalla stessa relazione. Di più la Direttiva ricollega, al considerando 25, l’obbligo di ripristino al principio “chi inquina paga”, onerando quindi l’esercente la attività delle spese necessarie al ripristino dello stato antecedente.


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