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Investire nel cambiamento: MSCI amplia la gamma indici tematica su megatrend


Il nuovo e indispensabile framework dell' investimento tematico.

Leader mondiale nell'equity indexing, la divisione indici di Morgan Stanley risponde alle nuove esigenze di mercato, che, proprio sull'asset class azionaria, sono ormai in larga parte focalizzate sulla ricerca di rendimento a lungo termine, peraltro in settori sempre più difensivi. All'esigenza di individuare titoli con fondamentali solidi, consoni quindi all'orizzonte temporale in questione, si associa tuttavia anche la presa di coscienza di essere al cospetto di una fase di cambiamento epocale indotta da quelle dinamiche inarrestabili comunemente definite megatrend. In un'ottica buy and hold, il cambiamento porta certo con se dei rischi, ma, se adeguatamente compreso e assecondato, costituisce anche una rara (oggi) opportunità considerato che i megatrend possono essere un supporto tecnico idoneo (megatrend backed) a proteggere il valore dell'investimento anche in condizioni di mercato avverse, un risultato simile a quello ottenibile con una più tradizionale esposizione settoriale difensiva. Dopo dieci anni di crescita dei corsi, in gran parte motivata dall'attivismo dei banchieri centrali, risulta però difficile discernere tra quali di questi investimenti tematici abbiano realmente le carte in regola per sopravvivere ad un meltdown dei listini e riemergere come top performers negli anni a venire. Parlando di replicanti passivi, la reale qualità delle selezioni effettuate a livello di benchmark è la prima discriminante ma anche la prima sfida, considerato che non esistono aziende di grandi dimensioni con focus esclusivo su questi temi ma piuttosto realtà più o meno lungimiranti, consapevoli e reattive ad essi. Tanto meno l'investimento può essere vincolato a logiche settoriali legate alla realtà odierna, considerato che molte delle dinamiche in esame hanno il potenziale di rivoluzionare completamente l'industria come la conosciamo dimostrandosi anche cross settoriali nel loro impatto. Si parla insomma di una rivoluzione, per cavalcare la quale si rendono necessarie anche nuove metodologie di indagine, in grado di seguire attivamente l'evoluzione del mercato rispetto a questi temi piuttosto che attendere passivamente la mera riproposizione di evidenze statistiche del passato, queste ormai in buona parte confinate in esso. Parliamo di un nuovo framework di analisi per l'investimento azionario, che, rispetto a quello tradizionale, evidenzia persino un differente approccio alle esigenze della clientela, qui basato principalmente sulla natura del cliente piuttosto che sulla sua propensione al rischio. Un fondo pensione avrà per sua natura un interesse diretto nel megatrend dell'invecchiamento della popolazione mondiale e dovrebbe cercare la sovra performance non solo nell'identificazione dei top performers ma anche dalla selezione di specifiche dinamiche interne ai megatrend che lo riguardano, individuando i temi d'investimento che si riveleranno più impattanti rispetto ad altri. MSCI, sulla base di queste intuizioni, ha dunque deciso di ampliare la sua gamma indici tematica, proponendo nuovi temi d'investimento, ossia smart cities, digital economy, future mobility, disruptive technologies e millennials. In questa sede ci focalizzeremo sull'approccio metodologico scelto dal provider, mentre, per una disamina dei temi d'investimento proposti, consigliamo la lettura dei box dedicati.

Le meccaniche di scoring tematico a firma MSCI: come studiare oggi il mercato di domani

MSCI basa la selezione su un approccio che, de facto, svela i collegamenti tra le diverse società e queste dinamiche partendo dai piani di business diffusi dalle società stesse. Il provider "interroga" le società stesse in merito ai loro obbiettivi di business ed alle opportunità che queste vedono all'orizzonte. Individuando quindi nella documentazione societaria più recente una serie di parole chiave attinenti al tema in questione, termini che quindi la società stessa identifica quali rilevanti per la propria attività, MSCI attribuisce ad ogni componente del parent MSCI ACWI (23 paesi sviluppati e 26 emergenti) una precisa collocazione sullo scacchiere tematico. Le parole chiave ricercate vengono valutate e, se necessario, aggiornate nel tempo con cadenza annuale per mantenere elevata la qualità dell'analisi. Naturalmente, le informazioni così rilevate sono di per sé sufficienti a collegare una società ad un certo tema ma non a delineare un ordine di rilevanza tra queste sul medesimo, requisito fondamentale ai fini di realizzare uno scoring che permetta di individuare quelle più orientate al cambiamento contribuendo a definire, poi, anche i pesi da attribuire loro in portafoglio. Uno score di rilevanza economica, appositamente studiato, definisce dunque la forza con la quale le società possono esse ricollegate al tema in oggetto come pure a tutte le altre tematiche del futuro (come abbiamo anticipato, infatti, ciascuna società può essere coinvolta in varia misura in diverse dinamiche). Il meccanismo di scoring si basa sugli utili realizzati nel ramo di business ricompreso nella specifica tematica ma la valutazione dipende al 50% anche dalla frequenza cumulata con la quale il nome del tema risulta ricompreso nella documentazione diffusa dalla società. Dal prodotto tra lo score ricevuto e l'attuale capitalizzazione di mercato dell'azienda, si deriva il peso riservato al singolo titolo nel portafoglio tematico, il quale affronterà l'evoluzione del mercato nel medio lungo termine evitando fenomeni di eccessiva concentrazione anche grazie ad un cap fissato al 5% per singolo titolo.

Cosa si intende per Digital economy

La società e il business si stanno trasformando radicalmente e lo stanno facendo ad un ritmo osservato solo poche volte nella storia. L'economia digitale è insieme veicolo e risultato di questo cambiamento, un'evoluzione che passa per l'aumento esponenziale delle interconnessioni, della loro disponibilità (mobile) e velocità ( dal 4g al 5g). Si osserva la digitalizzazione di ogni servizio: tutto diventa accessibile via internet, sia che l'esigenza consista in uno spazio di archiviazione, oppure nello studio delle prestazioni del proprio sito internet, ma naturalmente anche molto altro. A quanto detto si associa l 'ulteriore “leva” costituita dal rapido aumento della popolazione connessa (i dipositivi mobile accorceranno di molto i tempi rendendo inutile la costruzione di reti fisiche negli emergenti). Secondo gli analisti di Morgan Stanley, nei prossimi 10 anni il tasso di penetrazione dei contenuti digitali arriverà al 50%, a partire da una solida base odierna costituita dai circa quattromila milioni di persone già oggi raggiunti dalla rete. La nuova economia digitale è già oggi riconoscibile nei profondi mutamenti che si osservano nel modello di business dei colossi dell' IT, peraltro già passati in buona parte sotto la categoria communication services proprio per la varietà di servizi differenti che ormai erogano. Apple, per esempio, investe per diventare leader nello streaming rivaleggiando con la nativa Netflix, Disney e persino Amazon, che ormai considera l'e-commerce solo come “uno dei sui business”.

Top holdings (45%) per il MSCI ACWI IMI DIGITAL ECONOMY INDEX (usd)

APPLE US 6.04% (Info Tech) MICROSOFT CORP US 5.30% (Info Tech) ALIBABA GROUP HLDG ADR CN 5.19% (Cons Discr) MASTERCARD A US 5.15% (Info Tech) VISA A US 5.05% (Info Tech) FACEBOOK A US 4.65% (Comm Srvcs) TENCENT HOLDINGS LI (CN) CN 4.59% (Comm Srvcs) SALESFORCE.COM US 3.20% (Info Tech) ADOBE US 3.11% (Info Tech) NETFLIX US 2.97% (Comm Srvcs)

Country breakdown

United States 74.69%, China 12.28%, Japan 3.51%, South Africa 1.69%, Germany 1.66%, Others 6.17%

I Millennials: capire una generazione per comprendere presente e futuro

I millennials sono il presente e il prossimo futuro ma soprattutto sono anche una generazione che cresce e agisce in un modo profondamente diverso da quelle precedenti in quanto figlia di una rivoluzione digitale epocale. I profondi cambiamenti cui facciamo riferimento costituiscono la normalità per una generazione cresciuta su internet e certo di gran lunga più idonea a recepire l'evoluzione digitale, se possibile aumentandone ancor di più l'impatto. I nati dall'81 al '96 sono anche la generazione più numerosa, il 25% della popolazione mondiale, ma oggi la quota predominante quando si parla di popolazione lavorativa. All'evidenza di una globalizzazione che ha portato loro enormi benefici in termini di stile di vita, fanno però da contraltare condizioni ora molto meno vantaggiose rispetto a quelle incontrate dalla generazione precedente, tanto in termini di possibilità economiche di partenza (non consideriamo il ricambio generazionale) quanto per l'effettiva disponibilità di posizioni lavorative in grado di generare indipendenza economica. Oltre questa limitata disponibilità economica, cambiano radicalmente le abitudini: molto meno peso viene attribuito ai brand (ad esempio abbigliamento) mentre cresce a dismisura l'esigenza di acquistare esperienze, a tutto vantaggio del turismo. Mai nessuna generazione può viaggiare e viaggia quanto la prima generazione digitale. Un'altra importante differenza la si osserva se si prende in considerazione la mobilità, con una crescente attenzione all'ambiente ma soprattutto con la preferenza per una soluzione ottimizzata di car sharing o trasporto pubblico piuttosto che un cospicuo esborso immediato per l'acquisto di un autoveicolo. Evidente poi il ruolo dell' e-commerci quale primario canale di accesso a beni voluttuari. La prima generazione digitale getta le basi per un futuro molto diverso nel quale persino il concetto di “valore” non appare scontato.

Top holdings (40%) per il MSCI ACWI IMI MILLENNIALS INDEX (usd)

APPLE US 6.04%(Info Tech) MICROSOFT CORP US 5.30% (Info Tech) NESTLE CH 5.24% (Cons Staples) FACEBOOK A US 4.65% (Comm Srvcs) AMAZON.COM US 4.55% (Cons Discr ) ALIBABA GROUP HLDG ADR CN 3.79% (Cons Discr) TENCENT HOLDINGS LI (CN) CN 3.78% (Comm Srvcs) COCA COLA (THE) US 3.00% (Cons Staples) NETFLIX US 2.44% (Comm Srvcs) PAYPAL HOLDINGS US 2.41% (Info Tech)

Country breakdown

United States 66.05%, China 9.95%, Switzerland 5.56%, South Korea 3.27%, Japan 3.07%, Others 12.09%

La mobilità del futuro: le nuove regole dell'era digitale e del Mobility as a service (MaaS)

Veicoli elettrici, a guida autonoma e connessi alla rete come pure tra loro al fine di garantire un servizio ottimizzato e (almeno durante la fruizione) a basso o nullo impatto ambientale. La mobilità del futuro è questo e molto altro. Grazie alle nuove tecnologie digitali, che permettono di individuare e riservare un veicolo con pochi tap, ed in linea con le esigenze di una generazione che non pone tra le sue priorità l'acquisto di un veicolo tradizionale, la mobilità si appresta a diventare un servizio condiviso (Mobility As A Service, MAAS). Il settore automotive, in molti paesi industria di primaria importanza, è dunque investito da un cambiamento epocale per sostenere il quale si stanno investendo somme senza precedenti. Si compete, infatti, anche per le nuove gerarchie mondiali, con progetti e finanziamenti pubblici profondamente legati anche alla questione ambientale. Naturale sarà l'impulso, ad esempio, all'industria delle batterie (o delle celle a combustibile), alle società specializzate nel mining dedicato, o alle startup che sapranno proporre nuovi metodi di trasporto ottimizzati per le future smartcities.

Top holdings per il MSCI ACWI IMI FUTURE MOBILITY INDEX (usd)

TESLA US 6.01% (Cons Discr) TEXAS INSTRUMENTS US 5.89% (Info Tech) NVIDIA US 5.72% (Info Tech) O'REILLY AUTOMOTIVE US 5.08% (Cons Discr) SCHNEIDER ELECTRIC FR 5.02% (Industrials) HONDA MOTOR CO JP 4.82% (Cons Discr) ADVANCED MICRO DEVICES US 4.25% (Info Tech) APTIV PLC US 2.93% (Cons Discr) CONTINENTAL DE 2.82% (Cons Discr) NIDEC CORP JP 2.74% (Industrials)

Country breakdown

United States 50.6%, Japan 16.11%, France 7.55%, United Kingdom 4.9%, Germany 3.91%, Others 16.92%

Le città del futuro: le metropoli come non le conosciamo oggi

Soluzioni smart per l'infrastruttura urbana, di questo si occupano le aziende coinvolte nei progetti riconducibili al tema delle smart cities. Le città stanno cambiando e se finora è stato possibile apprezzare il cambiamento per lo più in termini di aggiornamento di strutture esistenti, il prossimo futuro prevede invece radicali cambiamenti all'infrastruttura stessa con l'ingresso di più moderne ma ormai collaudate tecnologie in tutti gli ambiti di applicazione. La città intelligente punta, de facto, a semplificare e automatizzare la vita quotidiana, rendendo possibile una connessione diretta tra città, abitazioni, automobili etc. Alcuni esempi possono consistere nella gestione autonoma del colore delle luci interne alle abitazioni private, le quali possono cambiare di colore se si verifica un’emergenza nelle vicinanze. I filtri dell'aria degli impianti di areazione, ormai sempre più spesso connessi alla rete grazie a soluzioni di domotica sempre più accessibili, si attivano da soli se si rileva una variazione della qualità dell’aria e possono ottimizzare i consumi in relazione alle abitudini riscontrate. La diffusione di sensori su tutto il tessuto urbano può dotare una città di un “tessuto nervoso autonomo” che rileva ogni dettaglio, dalla necessaria irrigazione dei parchi pubblici, all'opportuna illuminazione notturna in caso di transito o meno in certe aree fino, addirittura, a individuare le esigenze specifiche di una singola abitazione in merito alla raccolta dei rifiuti. Sensori a infrarossi potranno addirittura notificare la disponibilità di parcheggi nelle vicinanze. La notevole mole di dati derivante da questo incessante monitoraggio, sia rivolto al privato che al pubblico, attrae non poco le grandi aziende in quanto in grado di fornir loro importanti informazioni sulle abitudini e sulle esigenze della popolazione, esattamente come oggi accade con i dati raccolti da Google in merito alle nostre ricerche sul celebre motore di ricerca. Queste informazioni potrebbero essere vendute ricavando, ad esempio, sgravi fiscali per i cittadini e generare, nel contempo, un'ottimizzazione dell'offerta di prodotti e servizi sul territorio. Non si tratta di speculazioni, ma di soluzioni già implementate ed ottimamente funzionati oggi in alcune delle più evolute città del mondo.

Top holdings (35%) per il MSCI ACWI IMI SMART CITIES INDEX (usd)

BROADCOM US 4.97% (Info Tech) VERIZON COMMUNICATIONS US 4.71% (Comm Srvcs) CHEVRON CORP US 4.49% (Energy) CISCO SYSTEMS US 4.03% (Info Tech) KEYENCE CORP JP 3.73% (Info Tech) RAYTHEON US 3.73% (Industrials) UNITED TECHNOLOGIES CORP US 2.88% Industrials) WASTE MANAGEMENT US 2.59% (Industrials) ABB LTD CH 2.46% (Industrials) FANUC JP 2.09% (Industrials)

Country breakdown

United States 62.45%, Japan 12.38%, Switzerland 4.09%, Taiwan 3.78%, China 3%, Others 14.31%


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The ECB Podcast – The power of inflation expectations
25:49
European Central Bank

The ECB Podcast – The power of inflation expectations

What are inflation expectations? How do our personal experiences shape them? And why do they matter to central banks? In this episode of The ECB Podcast, our host Stefania Secola and researchers Geoff Kenny and Dimitris Georgarakos discuss how people form expectations about inflation and how we measure them. The views expressed are those of the speakers and not necessarily those of the European Central Bank. Published on 26 April 2024 and recorded on 19 April 2024. In this episode: 01:35 – Inflation expectations What are inflation expectations, and why do they matter for central banks? How do people form such expectations? 9:25 – The impact on prices Can inflation expectations shape the prices we end up paying? How might personal perceptions influence wages? 11:30 – Measuring inflation expectations Why is it important to measure inflation expectations, and how do we do it at the ECB? What were the findings of our latest survey? 16:38 – The role of the ECB What can the ECB do to inform people’s inflation expectations? And what role can communication play in this? 21:15 – Our guests’ hot tips ECB researchers Geoff Kenny and Dimitris Georgarakos share their hot tips and some final thoughts with our listeners. ECB Consumer Expectations Survey https://www.ecb.europa.eu/stats/ecb_surveys/consumer_exp_survey/html/index.en.html Working Paper: Tell me something I don’t already know: learning in low and high-inflation settings, March 2024 https://www.ecb.europa.eu/pub/pdf/scpwps/ecb.wp2914~d6a8832bf5.en.pdf?e655c8b68e7c2fb096387a4da34c42e6 Research Bulletin: Recent changes in consumers’ medium-term inflation expectations – a detailed look, February 2023 https://www.ecb.europa.eu/press/research-publications/resbull/2023/html/ecb.rb230224~558beec65c.en.html Economic Bulletin issue 3/2024: Trust in the ECB – insights from the Consumer Expectations Survey, April 2024 https://www.ecb.europa.eu/press/economic-bulletin/html/eb202403.en.html#toc24 European Central Bank https://www.ecb.europa.eu/
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