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Export, differente l'incremento nelle aree italiane


Nel terzo trimestre cresce l’export per il Nord-ovest (+1,3%), il Nord-est (+1,0%) e per il Sud e Isole (+1,5%), mentre frena il Centro (-4,2%).

Nel periodo gennaio-settembre 2019, la crescita accumulata dell’export è differente per territorio: sostenuta per il Centro (+15,2%), contenuta per il Nord-est (+1,9%), in flessione per il Nord-ovest (-0,9%) e in calo per il Mezzogiorno (-2,8%), dovuto al calo delle Isole (-11,1%), compensata in parte dalla crescita del Sud (+1,4%).

Nei primi nove mesi dell’anno, le regioni più dinamiche sono: Lazio (+21,4%), Toscana (+17,1%), Puglia (+9,0%), Campania (+7,9%) ed Emilia-Romagna (+4,8%). Diversamente, si registrano ampi segnali negativi per Calabria (-22,0%), Basilicata (-19,4%) e Sicilia (-15,8%).

Nei primi nove mesi del 2019, le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio e dalla Lombardia, e le vendite di articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti dalla Toscana contribuiscono alla crescita tendenziale dell’export nazionale per 2,1 punti percentuali.

Nel periodo gennaio-settembre 2019, un impulso positivo alla crescita su base annua dell’export nazionale proviene dalle vendite della Toscana verso la Svizzera (+118,4%), del Lazio e della Lombardia verso gli Stati Uniti (+92,0% e +17,6% rispettivamente) e dell’Emilia Romagna verso il Giappone (+89,1%).

Nell’analisi provinciale dell’export, si segnalano le performance positive di Firenze, Latina, Arezzo, Milano, Bologna, Roma e Frosinone.

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