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Covid 19, le professioni che rischiano in Europa

L’impatto del coronavirus sulla nostra esistenza, ci spinge a rivalutare le nostre priorità. L’economia, messa a dura prova, creerà molte difficolta alle attività nella ripartenza. In Europa, i posti di lavoro a rischio sono quasi 60 milioni, di cui quasi l’80% è svolto da professionisti senza titolo di studio universitario. Lo rileva uno studio di McKinsey, nota società di consulenza, che evidenzia come chi senza laurea, sia dipendenti che professionisti, sono esposti maggiormente in quanto hanno meno tutele e bassi guadagni. Un rischio che varierà in base al settore, per esempio, i settori dove è più facile lo smartworking saranno meno danneggiati rispetto a quelli caratterizzati da attività che prevedono una certa prossimità fisica tra individui, con i colleghi o con il pubblico in generale (ristoranti o fabbriche). In più, i gruppi più vulnerabili sono quelli delle persone più giovani e con un più basso livello di istruzione. Il documento dal titolo “Safeguarding Europe’s livelihoods: Mitigating the employment impact of COVID-19“, analizza anche come le categorie più esposte a licenziamento saranno i lavoratori impiegati nei settori vendite e customer service, retail, ristorazione e turistico-alberghiero, costruzioni, servizi alla comunità, arte e intrattenimento. Secondo i ricercatori di McKinsey, che hanno diviso i comparti in diversi gruppi, le professioni con minor rischio sono oltre 160 milioni di occupati e non lavorano necessariamente vicino ad altre persone, come ad esempio contabili, architetti, giornalisti, quelli che forniscono servizi sanitari tra cui medici, manager sanitari, conducenti di ambulanze o altri servizi essenziali come polizia, istruzione, trasporto pubblico e produzione di cibo. Le professioni con rischio intermedio sono 14,7 milioni di persone, che lavorano con altri individui ma non interagiscono con il pubblico, come operatori di macchine, lavoratori nelle costruzioni e psicologi. Invece, quelli ad alto rischio, sono quasi 55 milioni e la maggior parte lavora a contatto con il pubblico, addetti alle vendite nel retail, cuochi e attori. In sintesi, i settori a rischio ricadono nel customer service e vendite, ristorazione e costruzioni. Meno problemi nei settori sanità, scienza, tecnologia, ingegneria, matematica, istruzione, business e professioni legali, si evidenzia nel report di McKinsey.

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Da L’Avventura della Moneta a MUDEM: oltre 16.000 grazie!
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Banca d'Italia - Eurosistema

Da L’Avventura della Moneta a MUDEM: oltre 16.000 grazie!

C’è ancora tempo, fino al 28 aprile, per visitare L’Avventura della Moneta, la mostra immersiva anteprima di MUDEM, il futuro Museo della Moneta- Banca d’Italia in corso al Palazzo delle Esposizioni di Roma. La mostra, ideata da Paco Lanciano e Giovanni Carrada per la Banca d’Italia, ha ricevuto oltre 16.000 prenotazioni, è stata visitata da più di 7.000 studenti ed è stata accompagnata da ben 20 eventi. MUDEM ha organizzato visite dedicate alle scuole primarie e secondarie e realizzato 68 attività educative, grazie alla collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, il CNR, l'Opera Nazionale Montessori e il Dipartimento Circolazione monetaria e pagamenti al dettaglio della Banca d’Italia. Nel ciclo di incontri Dopo l'avventura, esperti e accademici hanno approfondito i temi della mostra con le loro ricerche e spunti originali. Il Museo della Moneta ha intrapreso un lavoro di co-progettazione e sperimentazione per l'accessibilità della mostra e del museo. È stato realizzato un percorso tattile e multisensoriale che ha reso accessibili alle persone cieche e ipovedenti le prime tre sale della mostra. Per le persone sorde sono stati progettati dei supporti nella Lingua dei segni italiana: tablet con video in LIS e smartglasses con sottotitoli per visitare l’intero percorso. Questo video è un ringraziamento a chi finora ha seguito MUDEM e a chi si sintonizzerà sulle sue frequenze nei prossimi mesi. …Il viaggio è solo all’inizio!
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