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Reati tributari e confisca prima casa

Gli Ermellini, con sentenza n. 5608/2021 confermano l'orientamento secondo cui è ammissibile il sequestro ai fini di confisca dell'immobile per i reati tributari. Nella fattispecie, la Corte Suprema si è occupata della vicenda di un imprenditore accusato di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture false ed a cui era stato confiscato l’immobile adibito a prima casa. L’imprenditore si era difeso sottolineando che quell’immobile era la sua prima ed unica abitazione e che, pertanto, come prevede la legge, non poteva essere messo sotto sequestro. L’imputato, infatti, si appellava alla normativa secondo cui l’Agenzia delle Entrate - Riscossione non può espropriare ad un debitore il suo unico immobile di proprietà nel caso in cui l’immobile in questione sia adibito ad uso abitativo e sia luogo di residenza del proprietario, a meno che non si tratti di un'abitazione di lusso. Tuttavia secondo i giudici della Corte, in materia di reati tributari, il limite al sequestro e alla confisca posto dalla legge interviene solamente nei confronti dell’Erario per debiti tributari e non di altri creditori. Inoltre, nel caso specifico, si tratta dell’unico immobile di proprietà, ma non della prima casa e di conseguenza non ci sono dei limiti per decidere la confisca penale o il sequestro preventivo che porterà in un secondo momento alla confisca. Altresì, secondo quanto sancito dal Codice civile non si può applicare il limite dell’espropriazione nel procedimento penale per reati tributari, infatti ex art. 2740 c.c. «il debitore risponde dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Le limitazioni della responsabilità non sono ammesse se non nei casi stabiliti dalla legge» e tali limitazioni non sono previste per i reati tributari, quindi è possibile procedere al sequestro e all’eventuale confisca dell’immobile.

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Da L’Avventura della Moneta a MUDEM: oltre 16.000 grazie!
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Banca d'Italia - Eurosistema

Da L’Avventura della Moneta a MUDEM: oltre 16.000 grazie!

C’è ancora tempo, fino al 28 aprile, per visitare L’Avventura della Moneta, la mostra immersiva anteprima di MUDEM, il futuro Museo della Moneta- Banca d’Italia in corso al Palazzo delle Esposizioni di Roma. La mostra, ideata da Paco Lanciano e Giovanni Carrada per la Banca d’Italia, ha ricevuto oltre 16.000 prenotazioni, è stata visitata da più di 7.000 studenti ed è stata accompagnata da ben 20 eventi. MUDEM ha organizzato visite dedicate alle scuole primarie e secondarie e realizzato 68 attività educative, grazie alla collaborazione con la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, il CNR, l'Opera Nazionale Montessori e il Dipartimento Circolazione monetaria e pagamenti al dettaglio della Banca d’Italia. Nel ciclo di incontri Dopo l'avventura, esperti e accademici hanno approfondito i temi della mostra con le loro ricerche e spunti originali. Il Museo della Moneta ha intrapreso un lavoro di co-progettazione e sperimentazione per l'accessibilità della mostra e del museo. È stato realizzato un percorso tattile e multisensoriale che ha reso accessibili alle persone cieche e ipovedenti le prime tre sale della mostra. Per le persone sorde sono stati progettati dei supporti nella Lingua dei segni italiana: tablet con video in LIS e smartglasses con sottotitoli per visitare l’intero percorso. Questo video è un ringraziamento a chi finora ha seguito MUDEM e a chi si sintonizzerà sulle sue frequenze nei prossimi mesi. …Il viaggio è solo all’inizio!
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