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Speranza, Fiducia, Lungimiranza

Mi chiederete perché questo titolo. Molto semplicemente perché in questo periodo storico abbiamo bisogno di questi tre sostantivi (più semplicemente parole) calate nel mondo reale. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia:

La speranza che è la fiduciosa attesa di un bene che quanto più desiderato tanto più colora l’aspettativa di timore o paura per la sua mancata realizzazione

La speranza è il solo bene che è comune a tutti, e anche coloro che non hanno più nulla la possiedono ancora

La fiducia che vuol dire riconoscre le qualità e le competenze dgli altri e credere in quella o quelle persone.

La Lungimiranza che è l’attitudine a individuare i possibili sviluppi di una situazione, confortata da una notevole capacità di prevenirne o sfruttarne le conseguenze.

Abbiamo bisogno di qualcuno che con i suoi comportamenti e azioni ci dia la speranza di un futuro migliore, la fiducia che ci arriveremo e la lungimiranza che attraverso le azioni sappiamo sfruttare le conseguenze di quanto ci succede.

Purtroppo questa pandemia che ci ha colpito ha minato alle fondamenta le certezze che avevamo ed ora ci troviamo più vulnerabili da un punto di vista sia umano che sociale ed economico.

Per poter almeno tentare di attutire questo grande disastro che ci è capitato dobbiamo affrontarlo con una capacità critica fuori dal comune e con persone che da un punto di vista sociale ed economico sappiano quello che fanno.

Non è con la paura e il terrorismo psicologico che supereremo questo momento, ma con interventi pensati, mirati e che non mandino a picco la nostra realtà.

Per fare ciò avremmo avuto bisogno di una regia Europea unica che fosse intervenuta con un’unica voce nel momento inziale della Pandemia, ma questo non è avvenuto. Ogni stato della nostra tanto amata Europa ha agito da solo tantè che ogni nazione ha preso i suoi provvedimenti, molto spesso contrari gli uni agli altri, non siamo nemmeno riusciti ad essere uniti neppure con il Recovery Found, perché ad oggi è ancora oggetto di contrasti all’interno della Commissione Europea. Ma del resto di cosa ci meravigliamo? Non abbiamo una Comunità Europea che si dica tale perché molto semplicemente non abbiamo una difesa unica, una economia unica, un Parlamento unico, senza i Parlamenti dei singoli Stati.

Un’Europa che ogni Stato membro vorrebbe a suo uso e consumo. Ma capite che così un’Europa dove prevalgono gli interessi di pochi non ci potrà mai essere, o meglio ci sarà così come è oggi senza alcun significato.

Per non parlare poi dell’Italia dove dal 2018, anno delle ultime elezioni, ad oggi è cambiato tutto. Da una maggioranza Giallo (Movimento 5 Stelle) Verde (Lega Nord oggi non più Nord), legittimamente eletta si è passati ad una maggioranza Giallo (Movimento 5 Setlle) Rossa (PD, Leu, Italia Viva) inventata in Parlamento per non andare alle elezioni. Precisiamo maggioranza legittima anche questa, perché non dimentichiamoci che la nostra è una Repubblica Parlamentare, per cui fino a che vi è una maggioranza qualunque in Parlamento la legislazione va avanti.

Questa situazione ha determinato che a governarci c’ è una coalizione che è li solo per evitare le elezioni ev che non ha nessun intento comune, tanto è che non passa giorni che Italia Viva non crititchi i provvedimenti del Governo di cui fa parte, salvo poi tirare indietro la mano quando si paventa lo spettro delle elezioni.

Da qui provvedimenti presi senza alcun senso logico, chiusure altrettanto assurde e mancette a tutti che non accontentano nessuno.

Volete una proposta seria?

Risolviamo il problema trasporti che è quello che ha contribuito all’aumento del contagio utilizzando i pulman turistici che in questo momento sono fermi e così aiutiamo la categoria di costoro, azzeriamo le tasse per tutto il 2020/2021, al posto della cassa integrazione e del divieto dei licenziamenti, aiutiamo le categorie di attività che abbiamo chiuso abolendogli il costo del lavoro e diamogli un fondo perduto serio, un saldo e stralcio delle cartelle esattoriali in generale perché costoro a cui arrivano le cartelle non sono evasori fiscali ma semplicemente non sono riusciti a pagare le tasse.

Noi dobbiamo mantenere le posizioni e per farlo lo Stato in questo momento deve indebitarsi con la logica di congelare le situazioni per poi ripartire con provvedimenti che rilancino i consumi delle persone.

Con la paura si ottiene l’effetto contrario, cioè la gente non spende perché non ha certezza e perché manca la speranza.la fiducia e la lungimiranza in chi ci governa


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