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  • Luca Baj

EQUITY CROWDFUNDING E BLOCKCHAIN: CONSOB INIZIA A PENSARCI


CONSOB ha prodotto un documento che “si pone l’obiettivo di avviare un dibattito a livello nazionale sul tema delle offerte iniziali e degli scambi di cripto-attività, come di seguito illustrato in maggiore dettaglio, in connessione con la recente diffusione di operazioni cosiddette di initial coin offerings (ICOs) e, quindi, di crypto-asset nei quali investono i risparmiatori italiani”. Il documento, pubblicato il 19 marzo 2019, prevede una consultazione con le categorie di soggetti potenzialmente interessati, quali i risparmiatori, i soggetti che emettono crypto-asset (cripto-attività), soggetti che intendano promuovere offerte di cripto-attività che abbiano come target market i risparmiatori italiani o che abbiano comunque lo scopo di promuovere prodotti/servizi collegati alle cripto-attività, soggetti che negoziano criptoattività, soggetti che custodiscono cripto-attività, intermediari finanziari professionali, gestori di sedi di negoziazione, gestori di portali di crowdfunding, associazioni di categoria del settore finanziario, autorità, consumatori e associazioni di categoria degli stessi, studi professionali, esponenti del mondo accademico.

L’equity crowdfunding rappresenta un importante strumento di finanziamento per le piccole e medie imprese, e le analisi finora elaborate evidenziano come esso sia generalmente utilizzato per supportare il lancio di nuove iniziative imprenditoriali.

La qualificazione di una ICO come “offerta al pubblico di prodotti finanziari” consente di potenzialmente estendere la portata del crowdfunding ai token, laddove si consideri che normativamente le disposizioni che dovranno essere attuate dovranno avvicinarsi alla materia di “servizi e attività di investimento”, e quindi alle disposizioni sulla “gestione collettiva del risparmio”, senza tralasciare la necessita di preventiva autorizzazione alle piattaforme di negoziazione dedicate alla criptovalute.

L’impossibilità di definire un limite territoriale comporta l’enorme difficoltà di individuazione del luogo di esecuzione delle operazioni, e quindi della legge applicabile.

L'esigenza di armonizzazione internazionale è quindi tanto maggiore quanto si consideri la complementare esigenza di tutela degli investimenti, e della certezza dei rapporti sottostanti. Lo sviluppo della blockchain è in grado di assicurare un adeguato grado di tutela, attraverso l’impiego degli smart contract che disciplinino il deposito della criptovaluta/fiat degli investitori e la consegna dei token.


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