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Mondiali di hockey: ipotesi slittamento


Se i Mondiali di hockey su ghiaccio, in calendario il prossimo maggio, venissero spostati dalla Svizzera alla Russia, si potrebbe recuperarli nel 2021. E far slittare anno dopo anno le edizioni della massima rassegna, fino al 2026. Ma un'eventuale scelta di questo tipo, ha puntualizzato il presidente della Iihf René Fasel in un'intervista al Tages-Anzeiger, potrebbe essere presa solo dalla stessa federazione internazionale hockey.

"Nel caso in cui tutti i tornei fossero scalati di un anno, le conseguenze non sarebbero poche", ha detto Fasel. Per esempio, "Svezia e Danimarca sarebbero chiamati a organizzare i Campionati del mondo nel 2026 (cioè nell'anno olimpico) invece che, come si prevede al momento, un anno prima. E non so se le due federazioni sarebbero d'accordo".

Il programma attuale vede i Mondiali 2020 in programma a Zurigo e Losanna, quelli del 2021 a Minsk (Bielorussia) e Riga (Lettonia), e poi via via a Tampere e Helsinki (Finlandia, 2022), San Pietroburgo (Russia 2023), Praga e Ostrava (Repubblica Ceca, 2024) e, appunto, l'edizione congiunta Svezia-Danimarca del 2025.

Favorita per l'eventuale spostamento dei Mondiali sarebbe Sochi, città olimpica 2014, e non San Pietroburgo; se invece si verificasse questo ultimo caso, lo slittamento avverrebbe solo fino al 2023. La decisione della Iihf dovrà comunque essere presa non oltre il 15 aprile.

In caso di cancellazione o slittamento, in ogni caso, gli organizzatori svizzeri sarebbero coperti da una polizza assicurativa contro eventi di forza maggiore, stipulata con un premio di 250.000 franchi e una garanzia massima di 22 milioni.

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