top of page

Classe sociale, fattori comportamentali e salute


La classe sociale è importante, ma i comportamenti e gli stili di vita lo sono di più. Una vasta indagine che ha preso in esame le vite di oltre mezzo milione di europei negli ultimi 25 anni dimostra che chi ha raggiunto un'istruzione universitaria vive quasi 5 anni più di chi ha una bassa scolarizzazione. Ma se gli stili di vita sono scorretti, con fumo, alcol, dieta ricca di grassi animali, assenza di moto, allora l'istruzione serve a poco. Ribaltando lo schema, risulta evidente, invece, che una elevata scolarizzazione porta a stili di vita migliori e quindi a una più alta aspettativa di vita. Senza dimenticare, come ha sottolineato al Festival dell'Economia oggi Giuseppe Costa, docente universitario di Igiene pubblica, che i comportamenti insalubri sono spesso risposte a uno stress sociale.

Quanto la disparità nella salute è legata a disuguaglianze sociali? L'ambiente di vita, l'istruzione, il lavoro, quanto influenzano la nostra aspettativa di vita? Moltissimo. Ma i quattro epidemiologi ed esperti di salute pubblica intervenuti alla sala della Fondazione Caritro per l'evento "Classe sociale, fattori comportamentali e salute", hanno provato anche ad andare oltre quest'evidenza, scorporando e geolocalizzando i dati. Una grossa mole di informazioni è disponibile grazie a ricerche svolte negli ultimi 25 anni su oltre mezzo milione di volontari europei, presenti in una decina di paesi: è lo studio Epic, presentato dall'epidemiologo Elio Riboli. Chi ha fatto studi universitari ha un'attesa di vita superiore di quattro anni e mezzo rispetto a chi si è fermato alla licenza elementare. Se però abbiamo comportamenti sani, come una dieta mediterranea, moto moderato, poco alcol, il differenziale basato sull'istruzione si riduce di molto. Di converso, ha spiegato Riboli, in presenza di comportamenti malsani per la propria salute, il livello di istruzione non allunga la vita.

Nell'Europa di oggi è considerata statisticamente prematura una morte prima dei 70 anni. Fumo e dieta scorretta insieme sfiorano il 50% dei fattori di prevedibilità di un decesso prima di questa soglia. Il medico Rino Panìco, specializzato in temi cardiovascolari, ha anche aggiunto che sulle fasce sociali più basse si fa di meno, e loro stesse si curano di meno. L'infarto del miocardio e l'ictus, nelle fasce di popolazione con deprivazione, sono causa di morte più elevata dei tumori, ha aggiunto. La metafora usata da Giuseppe Costa, docente di Medicina Preventiva e Igiene all'Università di Torino, è quella del tram numero 3 del capoluogo piemontese. Va dalla collina borghese alle periferie operaie. Ebbene, tra i due capolinea, oggi la speranza di vita dei residenti è di circa 4 anni in favore dei più abbienti. In sostanza, avere poche risorse materiali espone al rischio di ammalarsi; vivere in contesti di povertà lo acuisce. Anche i paesi del Nord Europa hanno molte disuguaglianze, ma sanno reagire meglio in campo sanitario. I più indietro sono la Grecia e i paesi dell'Est Europa, che ancora non hanno imparato a misurare le disuguaglianze.

Infine Walter RiccIardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ha spiegato come le disuguaglianze in campo sociale e sanitario possano essere affrontate e risolte. Come? Con un approccio etico, politico e utilitaristico. Programmando un'agenda di interventi, un budget, aumentando le capacità di intervento, elaborando prodotti concreti e avendo sempre le evidenze scientifiche a guidare l'azione dei policy makers.


Post correlati

Mostra tutti

Dalla rete

Questo canale aprirà presto!
The ECB Podcast – The power of inflation expectations
25:49
European Central Bank

The ECB Podcast – The power of inflation expectations

What are inflation expectations? How do our personal experiences shape them? And why do they matter to central banks? In this episode of The ECB Podcast, our host Stefania Secola and researchers Geoff Kenny and Dimitris Georgarakos discuss how people form expectations about inflation and how we measure them. The views expressed are those of the speakers and not necessarily those of the European Central Bank. Published on 26 April 2024 and recorded on 19 April 2024. In this episode: 01:35 – Inflation expectations What are inflation expectations, and why do they matter for central banks? How do people form such expectations? 9:25 – The impact on prices Can inflation expectations shape the prices we end up paying? How might personal perceptions influence wages? 11:30 – Measuring inflation expectations Why is it important to measure inflation expectations, and how do we do it at the ECB? What were the findings of our latest survey? 16:38 – The role of the ECB What can the ECB do to inform people’s inflation expectations? And what role can communication play in this? 21:15 – Our guests’ hot tips ECB researchers Geoff Kenny and Dimitris Georgarakos share their hot tips and some final thoughts with our listeners. ECB Consumer Expectations Survey https://www.ecb.europa.eu/stats/ecb_surveys/consumer_exp_survey/html/index.en.html Working Paper: Tell me something I don’t already know: learning in low and high-inflation settings, March 2024 https://www.ecb.europa.eu/pub/pdf/scpwps/ecb.wp2914~d6a8832bf5.en.pdf?e655c8b68e7c2fb096387a4da34c42e6 Research Bulletin: Recent changes in consumers’ medium-term inflation expectations – a detailed look, February 2023 https://www.ecb.europa.eu/press/research-publications/resbull/2023/html/ecb.rb230224~558beec65c.en.html Economic Bulletin issue 3/2024: Trust in the ECB – insights from the Consumer Expectations Survey, April 2024 https://www.ecb.europa.eu/press/economic-bulletin/html/eb202403.en.html#toc24 European Central Bank https://www.ecb.europa.eu/
Non ci sono eventi in programma
bottom of page