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IL CODICE BARUFFALDI ALLA BIBLIOTECA MAI

Uno dei più preziosi manoscritti cartacei tassiani del XVI secolo resterà a Bergamo per 99 anni

E’ stato approvato qualche giorno fa lo schema di convenzione di comodato al Comune di Bergamo del “Codice Baruffaldi ”, uno dei più preziosi manoscritti cartacei tassiani del XVI secolo, dichiarato di interesse storico con decreto del Ministero della Pubblica Istruzione del 16 aprile 1964, che contiene i testi della Gerusalemme liberata e dell'Aminta di Torquato Tasso.


La famiglia Borletti, custode del Codice, ha manifesto un mese fa la volontà di conferire in comodato per 99 anni il manoscritto al Comune di Bergamo perché venisse messo a disposizione degli studiosi presso la Biblioteca Civica Angelo Mai che, com’è noto, conserva il più grande patrimonio librario esistente al mondo relativo a Bernardo e a Torquato Tasso.

La Mai è infatti anche sede del Centro Studi tassiani, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha tra i propri Soci i più illustri accademici studiosi dei Tasso.


Il codice era stato acquistato dal Senatore Borletti a Milano presso la libreria antiquaria Hoepli nel 1936. – racconta l’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti – Da sempre citato dagli studiosi, ma poco visto e studiato proprio perché di proprietà privata, la presenza del Codice a Bergamo rappresenta un’importante opportunità per la ricerca sulla produzione del grande poeta, sulle vicende compositive delle due opere, sul collezionismo dei suoi autografi, oltre che un riconoscimento prestigioso alla Biblioteca Mai, come luogo capace di custodire e valorizzare al meglio opere di grande valore storico e culturale, e al Centro Studi tassiani per il suo impegno di studio e la tutela di questo straordinario patrimonio.”


Il Codice Baruffaldi è stato affidato al Comune di Bergamo, per la sua conservazione presso la Biblioteca Civica Angelo Mai, dopo parere pienamente favorevole della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia - Professoressa Annalisa Rossi con il contributo scientifico della dott.ssa Marzia Pontone – che ha approvato la sottoscrizione del contratto di comodato pluriennale e la contestuale consegna del bene.

Per facilitarne la consultazione da parte degli studiosi e per tutelare l’originale, la Biblioteca realizzerà a breve una copia digitale del Codice, provvederà alla redazione di una scheda descrittiva da porre a catalogo e, sempre in accordo con la Soprintendenza, curerà un intervento conservativo sulla legatura.

In accordo con il Centro di Studi Tassiani, verrà avviata una campagna di studio che verrà affidata a filologi, codicologi e studiosi del collezionismo librario settecentesco.

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